È l’esperienza più versatile e di successo che arriva da mondo anglosassone dove a partire dagli anni ’90, in risposta ai problemi economici dei club, i tifosi hanno incominciato ad organizzarsi in associazioni formali, regolate da specifiche regole interne e con fondi vincolati a specifici progetti, che tutt’ora controllano la maggioranza (Community Club, circa 40 tra tutte le categorie del calcio inglese es. FC United of Manchester, AFC Wimbledon. In Scozia l’Heart of Midlothian e il Motherwell. In Irlanda il Cork City FC), acquisiscono quote di minoranza o hanno un ruolo centrale nelle relazioni con il club(posto nel CDA, facoltà di intervento su specifiche materie di interesse dei tifosi, poteri di veto, forme riconosciute di ‘dialogo strutturato‘).

Oltre 160 associazioni riconosciute e tutti i club della Premier League hanno un’associazione di tifosi attiva. La versatilità di questo espediente lo rende adatto ad esercitare diversi livelli di influenza e controllo sui club. Le regole che garantiscono i meccanismi di rappresentatività e democrazia all’interno delle associazioni di tifosi:

• principio di democraticità: “una testa un voto”;
• Indipendenza dal club di riferimento e di proprietà dei tifosi e della comunità;
• forte legame con la comunità di riferimento e promozione dello sviluppo della stessa;
• principio di non discriminazione;
• creazione della più ampia base possibile di sostenitori, grazie all’accessibilità di chiunque voglia partecipare;
• assenza di lucro (no for profit): nessuna persona può rivestire nell’organizzazione una posizione che dia un ritorno economico dall’appartenenza alla stessa (salvo eventuali posizioni di collaboratori del supporters’ trust, se necessario).

Tali organizzazioni si propongono:

• di sviluppare una stretta identificazione ed un senso di appartenenza con la propria società sportiva

• di influire nelle scelte della società sportiva ed essere coinvolti nei meccanismi decisionali, promuovendo il punto di vista dei supporters;

• di costruire un rapporto positivo e proattivo con la proprietà e la dirigenza della società sportiva;

• la salvaguardia del legame storico fra il club sportivo e la comunità locale;

• di preservare la tradizione della società sportiva e dei suoi tifosi;

• di proporre modelli proprietari e di gestione sostenibile della propria società sportiva, che prevedano la partecipazione nella proprietà della società sportiva e la rappresentanza negli organi direttivi della medesima;

• l’educazione ad una dimensione etica e culturale della passione sportiva, ad un impegno civile contro la violenza e la discriminazione, alla diffusione presso i giovani dell’amore per la pratica dello sport, l’educazione alla sportività e alla lealtà della competizione;

• il dialogo e la condivisione della conoscenza e delle best practice tra i gruppi di supporters, le società sportive e le istituzioni sportive e politiche, anche al fine di rimuovere barriere ed ostacoli alla partecipazione e alla pratica sportiva.

Da: il manuale del supporters in campo

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