In vista dell’incontro “TIFOSI IN CAMPO – Il ruolo dei tifosi nello sport moderno, dai Supporters Trust al Calcio popolare, analisi e sviluppi futuri di un mondo in evoluzione”, a cui avrò il piacere di partecipare per Supporters in Campo, la rete italiana delle associazioni di tifosi e dei Community Club, ho scambiato qualche battuta con Gianfranco Gatto, moderatore e organizzatore della serata per l’Associazione culturale passione e tradizione Vigorina, per conoscere meglio la realtà locale e avere un quadro delle vicende che hanno accompagnato gli amici di Lamezia.

Dopo la scomparsa della Vigor Lamezia 1919 per le vicende di Dirty Soccer, il calcio cittadino è ripartito con due club separati, uno dei quali nato sulla spinta dei tifosi e dall’idea di un calcio popolare, che ora puntano all’unione ma con i gruppi organizzati che chiedono un piano chiaro, trasparente e che riparta dalla comunità di Lamezia Terme.

Intervista @ Associazione Passione Vigorina: ‘Tifosi in campo per ricostruire una comunità’

1) “TIFOSI IN CAMPO – Il ruolo dei tifosi nello sport moderno, dai Supporters Trust al Calcio popolare, analisi e sviluppi futuri di un mondo in evoluzione” perchè e quale è il messaggio che volete dare con questo incontro?

Ciao Stefano, in questo evento contiamo di rivoluzionare la visione, innanzitutto nostra, sul panorama calcistico “alternativo” concedimi il termine ovvero, analizzare e verificare possibili applicazioni alla nostra realtà.

2)Dove inizia il percorso della vostra associazione? Quale è ora la situazione della Vigor 1919 e lo stato d’animo della piazza?

La nostra associazione nasce dopo l’inchiesta Dirty Soccer, tristemente nota, ma non solo, si è sviluppata e sta crescendo  per l’urgenza di dare voce ed avere un rapporto diretto con le istituzioni cittadine, per poter dialogare con la stampa e fare cultura intorno alla prima squadra della città. La Vigor Lamezia appunto.

La situazione della Vigor1919 attualmente è ottima, dal punto di vista sportivo, essendo in alto nella classifica a lottare con le più attrezzate, da un punto di vista societario gli ultimi eventi su possibili fusioni han creato un po’ di scompiglio, tuttavia anche grazie al nostro lavoro alla collaborazione della società ed al dialogo ne siamo usciti più forti tutti.

La situazione è calda comunque e la tasterai con mano.

3)Da semplici spettatori alla conduzione di una società, ci raccontate nel dettaglio come si è giunti a questo?

In realtà noi non facciamo parte della società in modo diretto e a dirla tutta per il primo anno, come tifoseria organizzata, siamo stati solo ad osservare, tuttavia l’avventura intrapresa dai nostri compagni di gradinata si è rivelata da subito degna di essere seguita e supportata.

L’avventura nasce da un gruppo di tifosi ultras e appassionati che si sono ritrovati davanti ad una birra e hanno deciso che il calcio e la Vigor non sarebbero dovuti sparire dalla città ed avrebbero dovuto assumere una dimensione “nuova” dopo il disastro del calcio scommesse. Il resto sarebbe meglio chiederlo a loro.

Come tifosi, abbiamo dato o meglio ci siamo dati quello che nessuno poteva dargli e darci, ovvero la legittimazione a chiamarci Vigor, senza scorciatoie o trucchetti, dimostrandolo con un seguito di tifosi che non esiste neanche in Eccellenza in Calabria, il riconoscimento di rappresentare la città con orgoglio, con uno stile popolare e uno spirito “curvaiolo” (termine maldestramente usato per colpirci ma che rivendichiamo e per il quale ringraziamo di avercelo dato).

4)Cosa non và nel calcio contemporaneo e cosa in particolare nella vostra dimensione locale?

Il problema numero uno, secondo il mio modesto parere è il tifoso, distratto, rincitrullito dai social, poco conoscitore della storia della società e soprattutto costantemente ‘drogato’ di risultati a tutti i costi. Ed il conto di questi costi arriva puntualmente, stagioni esaltanti seguono periodi bui, spesso super investimenti si rivelano l’anticamera di altri disastri e fallimenti.

Il pubblico che accetta con leggerezza il cambio di un titolo o l’acquisizione di altri per ricostituire avventure ribattute e tarocche è un altro aspetto drammatico.

Secondo me il primo problema, che poi potrebbe essere la soluzione, siamo proprio i tifosi.

Poi se vuoi ti faccio l’elenco delle solite litanie trite e ritrite e degli slogan ormai sgonfi di tante curve, la pay tv, il calcio moderno la repressione ecce cc.

Non sto negando che certi problemi esistano, lo sottolineo, ma anche in questi aspetti credo vi siano responsabilità sia di gestione che di modalità di opporvisi.

5)Quali sono ora le prospettive e quale sarà il vostro ruolo come club, tifosi e associazione?

Qui è tutto in divenire, si parla di fusione a fine anno e questo è l’argomento che più di tutti attenzioniamo, vogliamo arrivare più in alto possibile e a maggio giugno ci vogliamo sedere a tavolino, coi nostri, per fissare dei paletti in vista di questa possibile riformulazione di cui personalmente vedo solo un unico bene, che non è da poco, che è l’unione dei tifosi vigorini il resto si valuterà passo passo, mettendo paletti ben precisi, uno su tutti il titolo. Personalmente mi batterò perche la cosa vada in porto, ma sicuramente se non ci sarà trasparenza e non si ripartirà da un titolo lametino, ovvero da quello della Vigor1919, mi occuperò sempre più di associazione e sempre meno di calcio giocato. Spero di essere stato chiaro.

6)La vostra esperienza nella gestione del società Vigor 1919 è indubbiamente un’esperienza importante, quali insegnamenti ne avete colto e quali porterete con voi nel futuro al servizio della squadra della vostra città?

Più che l’esperienza gestionale ci rimane il messaggio culturale immenso che lascia o che porterà avanti questa società, ovvero che a Lamezia non va sempre e non va solo come dicono i potenti e i furbetti, che il fare è possibile e non una concessione.

7)Immaginate una presenza organica dei tifosi nella possibile nuova società o qualche ruolo di controllo? Se sì, come?

In un eventuale società nuova abbiamo già chiesto un ruolo non oneroso di rappresentanza a garanzia dei tifosi, nella continuazione invece, dell’avventura in corso, dovremo sicuramente spingere insieme alla società per stare in vita dignitosamente. C’è tanto da fare e molte cose partono da analisi e programmi seri, nei quali io, sicuramente, ci tengo a dare il contributo, ma credo sia il pensiero della gran parte della tifoseria.

8)Tifosi e club, perchè secondo voi è importante ricostruire un club al centro della propria comunità?

Secondo me è più importante costruire una comunità intorno al club, un club si fa con carte bollate palloni e gente che si occupa di sport, una comunità può invece garantire una base sulla quale un sentimento di unità e condivisione può vivere a prescindere dall’esistenza stessa di una squadra.

9)Cosa rappresenta per voi la Vigor 1919 e quale futuro vi immaginate?

La Vigor 1919 per noi rappresenta la naturale evoluzione della Vigor che fu fondata nell’ottobre 1919 dai fratelli Baccari. Ci auguriamo di crescere come comunità, di ricompattarci, di crescere e di guarire dal risultato a tutti i costi o meglio, mettere la nostra comunità al centro delle aspettative e al primo posto nei nostri progetti futuri.

10) In quali attività fuori dal campo concentrerete le vostre energie(progetti per la comunità, scuole/scuole calcio associazioni del territorio ecc)?

Le nostre attività, fuori dal campo, si sono concentrate negli ultimi due anni, nella organizzazione del centenario che si è svolto ad ottobre.

Con il territorio sportivo e non abbiamo in mente di creare sinergia, collaborazione e sviluppo di percorsi virtuosi. Vogliamo far crescere lo sport popolare, o almeno la consapevolezza intorno ad esso.

11)Quali i temi su cui focalizzare l’attenzione e lo sforzo dei tifosi per migliorare il calcio? Quali sono secondo te sono le priorità per uscire dalla palude del calcio italiano?

Cultura e consapevolezza lo ripeto fino allo stremo!

Creare comunità ed emanciparsi dal risultato sportivo a tutti i costi.

Il miglior risultato sarebbe quello di comunicare l’importanza di uno sport aperto a tutti che crei amicizia, solidarietà e comunità che si identifica in valori sani e tramandi passione e le tradizioni di un luogo. Non è poco ma noi ce la faremo.

12) Quale insegnamento pensate possa dare la vostra esperienza a tutti i supporters di altre realtà che si sono ritrovati in situazioni simili alla vostra? Quale valore aggiunto posso dare i tifosi nel calcio contemporaneo?

Noi pensiamo di dover applicare il meglio di tutto ciò che altri han già fatto prima di noi. Pensiamo di dover prendere noi esempio da altri per crescere e fare anche meglio se possibile. Se diventeremo o siamo già un esempio, lo diranno gli altri e ci farà un piacere enorme.

Noi auguriamo il meglio a tutti i tifosi appassionati, rivali o amici, numerosi o 4 gatti che seguono un ideale, un valore ed un sentimento e si adoperano fattivamente per renderlo possibile attraverso impegno, sudore e sacrificio.

Ringraziamo SinC per il lavoro che svolge e chi si occupa e da visibilità al calcio e allo sport migliore, quello con un’ anima ed un popolo alle spalle.

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