Costruire partecipazione attraverso un’associazione di tifosi
Nel prossimo futuro i nostri club avranno bisogno di noi: i tifosi. In molte realtà, in particolare del calcio ”minore”, i problemi economici legati agli strascichi del lockdown, e della crisi economica che ne seguirà, imporranno un ridimensionamento delle risorse investite nelle società sportive e la conseguente necessità del ricorso a nuove forme di sostentamento e gestione per dare solidità economica ai club.
In molti contesti girano voci di ”azionariato popolare” o ”crowdfunding”, forme per contribuire direttamente alle casse dei club che però rappresentano solo un intervento ”una tantum” che non risolverà la necessità di solidità economica e che, sopratutto, non permettono quel giusto coinvolgimento dei tifosi necessario per sviluppare un vero legame con il territorio di riferimento utile ad incentivare una vera e propria economia che si crea con la partecipazione attiva. Queste iniziative semplicemente attingono dalle tasche dei tifosi senza dare voce nella conduzione della propria società, e non permettetono quel processo di responsabilizzazione dei tifosi che possa essere un valore aggiunto per il club e per l’intero territorio(qui approfondimenti: La partecipazione popolare nei club sportivi è un’altra cosa…)
- Tifosi e Partecipazione attiva: le differenze tra partecipazione popolare / azionariato popolare / azionariato diffuso / crowdfunding dei tifosi
- Azionariato popolare vs vera partecipazione popolare
- Supporters in Campo: la rete italiana dei Supporters’ Trust e Community Club
Creare un’associazione di tifosi vuole dire assumersi un impegno per rivoluzionare il rapporto tra club e supporters per ricondurre il calcio alle sue origini e alle sue basi di realtà aggregativa che ancora oggi in Paesi come la Germania mostra la sua forza e stabilità. Per questo ritorno alle origini però è necessario un percorso di crescita culturale e di responsabilizzazione dei tifosi affinchè comprendano quanto è fondamentale il proprio ruolo nella vita dei club e nella loro economia, e quanto la partecipazione e la creazione di una rete attiva possa giovare nella ricostruzione e nella conduzione delle proprie realtà sportive e nello sviluppo della vera aggregazione per la promozione dello sport e dell’impegno sociale. Lo scopo primario di un’associazione, quindi, è svolgere un’attività culturale all’interno della comunità per porre le basi di un’azione efficace di ‘persuasione’ della base del tifo sulla rilevanza del ruolo dei tifosi.
Lo scopo sociale è quello di creare una voce rappresentativa della tifoseria per instaurare un dialogo con il club ed essere attivamente coinvolti nei processi decisionali, attraverso un’associazione o cooperativa, che, assicurata un’ampia democraticità interna e ispirata a particolari principi guida, si fa portavoce degli interessi dei tifosi e svolge un ruolo di controllo su tutti gli aspetti della gestione del club, sebbene senza interferenza sugli aspetti tecnici della squadra(giocatori, allenatori, staff tecnico).
Dare vita ad una organizzazione di tifosi è un processo che richiede tempo e una profonda riflessione con tutte le componenti della tifoseria locale affinchè l’iniziativa di traduca in un’organizzazione rappresentativa e all’altezza delle sfide che l’attendono. Per la buona riuscita di un’iniziativa di questo genere è infatti necessario dialogo e confronto con le diverse anime del tifo, che siano esse gruppi organizzati, gruppi ultras, club di tifosi o semplici supporters, affinché la mobilitazione si traduca in un’azione corale e, nel rispetto delle diverse sensibilità, in una sintesi strutturata delle necesità dell’intera piazza. Nelle fasi iniziali è quindi necessario organizzare incontri aperti con le diverse realtà del tifo locale per determinare il percorso che si vuole seguire e il tipo di relazione che si vuole sviluppare nei confronti del proprio club.
Le finalità dell’attività associativa possono spaziare in diversi ambiti ed ambire a diversi ruoli nei confronti del proprio club di riferimento che possono andare dalla semplice volontà di influenzare la gestione della società, agendo come voce unica rappresentativa dei tifosi svolgendo un ruolo di intermediazione tra i tifosi e la dirigenza del club, incentivando discussioni su tematiche rilevanti da presentare all’attenzione del società(governance, matchday, ticketing, attività sociali, marketing, sicurezza, relazioni con la comunità di riferimento), passando ad un’attività più strutturata, ad esempio incoraggiando il board dirigente del Club a tener conto degli interessi di tutti i tifosi (sia residenti nei confini nazionali che all’estero) e della comunità locale (imprese locali, residenti, autorità, associazioni della società civile, tessuto culturale e scolastico ecc…), coinvolgendo attivamente e professionalmente tutte le parti interessate su temi legati al club quando si prendono decisioni che hanno un impatto su di loro.
L’obbiettivo finale resta quello ella partecipazione al capitale sociale della società e alla possibilità di avere uno o più rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione, ma il lavoro delle associazioni al servizio dei club può spaziare dalle forme di cooperazione intermedie(dialogo strutturato) o alla possibilità di lavorare attivamente per la comunità di riferimento, con l’amministrazione pubblica, il sistema educativo, le associazioni del territorio e tutti i principali stakeholders, svolgendo il proprio percorso di crescita culturale e di ampliamento della base(I modelli di influenza dei tifosi. Le 7 vie per la partecipazione attiva).
Alcuni esempi di percorsi di cooperazione tra club e tifosi:
- Tifosi e partecipazione popolare: la cooperazione tra associazioni di tifosi e imprenditori per un passaggio graduale verso la fanownership
- Tifosi e partecipazione attiva: il ‘memorandum of understanding’ tra club e associazioni di tifosi
- Tifosi e partecipazione attiva: Il Fans Focus Group
Una collaborazione positiva tra tutti i soggetti porta innumerevoli vantaggi a partire dalla riduzione della conflittualità tra società e supporters, con il confronto sulle principali problematiche, ma conferisce anche maggiore forza alla società. Maggiore partecipazione si può tradurre in maggiori incassi e l’associazione può anche fornire un apporto importante mettendo a disposizione i propri volontari che possono consentire di sviluppare attività che coinvolgano la base del tifo oltre i 90 minuti della partita.
Elaborare un piano di cooperazione con il club, coinvolgendo tutti i soggetti locali intenzionati a veicolare attraverso lo sport iniziative volte alla promozione sociale, può consentire di intervenire e migliorare molti aspetti che, in particolare nel ‘calcio minore’, sono spesso trascurati. Ad esempio, si possono coinvolgere i tifosi nello sviluppo del settore giovanile con programmi che coinvolgano le categorie sociali più svantaggiate favorendo una maggiore partecipazione di bambini e ragazzi alle attività sportiva, magari cooperando con le scuole locali. I volontari possono essere una risorsa utile per il recupero di strutture sportive e per interventi mirati negli stadi per migliorarne l’accoglienza e la fruibilità, oppure per essere coinvolti nella realizzazione attività condivise, come eventi, dibattiti, e incontri, che consentano di utilizzare lo stadio e le sue strutture 7 giorni su 7, trasformandolo in un punto di ritrovo riconosciuto dall’intera comunità.
I principi fondamentali di un’associazione di tifosi:
- democraticità: “una testa un voto”
- Indipendenza dal club di riferimento e di proprietà dei tifosi e della comunità;
- forte legame con la comunità di riferimento e orientata alla promozione dello sviluppo della stessa;
- inclusività, apertura a tutti e non discriminazione;
- destinata alla creazione della più ampia base possibile di sostenitori, grazie all’accessibilità di chiunque voglia partecipare;
- assenza di lucro (no for profit)
L’orientamento dell’attività associativa non può prescindere dai seguenti compiti sociali
- sviluppare una stretta identificazione ed un senso di appartenenza con la propria società sportiva
- influire nelle scelte della società sportiva ed essere coinvolti nei meccanismi decisionali, promuovendo il punto di vista dei supporters e costruendo un rapporto positivo e proattivo con la proprietà e la dirigenza;
- salvaguardare il legame storico fra il club sportivo e la comunità locale preservandone la tradizione della società sportiva e dei suoi tifosi(stadio, stemma, denominazione, titolo sportivo, colori sociali);
- di proporre modelli proprietari e di gestione sostenibile della propria società sportiva, che prevedano la partecipazione nella proprietà della società sportiva e il suo coinvolgimento a 360° nella comunità
- l’educazione ad una dimensione etica e culturale della passione sportiva, ad un impegno civile contro la violenza e la discriminazione, alla diffusione presso i giovani dell’amore per la pratica dello sport, l’educazione alla sportività e alla lealtà della competizione.
Una volta definito l’obbiettivo, tenendo presente che questo possa variare a seconda nelle necessità della società e degli avvenimenti che coinvolgono il club, si passa alla costituzione ufficiale dotandosi di uno statuto che raccoglie i principi fondanti dell’attività e scegliendo la forma associativa più congeniale al proprio scopo(associazione semplice, associazione di promozione sociale, cooperativa).
Nella fase di lancio, come è stato nella fase di costituzione e sempre dovrà essere nella vita dell’associazione, sebbene sia utile e importante ricorrere all’uso dei moderni mezzi di comunicazione(sito web e canali social), continua ad essere fondamentale il contatto diretto con la comunità, si dovrà proseguire con incontri aperti, assemblee e dibattiti per sviluppare il proprio percorso per:
- Mostrare che l’associazione di tifosi è rappresentativa
- Incrementare il coinvolgimento dei supporters e la loro influenza sulle società di calcio
- Incrementare la consapevolezza dell’associazione di tifosi
Come finanziare le attività dell’associazione e l’eventuale aquisiozione di quote? Le associazioni di tifosi sono necessariamente entità no profit, tutte le risorse che vengono raccolte vengono destinate secondo le indicazioni dello statuto sociale o dalle indicazioni delle assemblea degli associati, secondo il principio di ‘una testa, un voto’, che deve essere coinvolta nella definizione dell’utilizzo. Le quote sociali, che devono essere accessibili a tutti, in genere non rappresentano la via per procedere all’acquisizione delle quote del club, sebbene possano concorrere a integrare il fondo cassa dell’associazione. La loro destinazione è quella di supportare l’attività annuale del gruppo sul territorio. In caso di possibilità di acquisizione di quote è opportuna la predisposizione di un fondo specifico e l’allestimento di un campagna ad hoc per completare l’acquisizione, che richiederà una pianificazione preliminare e un’intensa attività di comunicazione e sul territorio.
L’eventuale fallimento della campagna di acquisizione non deve scoraggiare l’iniziativa, l’associazione di tifosi infatti può ancora ritagliarsi il proprio spazio di azione sul territorio. Ogni progetto condiviso portato avanti rappresenta un’opportunità per il gruppo di supporters di mettere a disposizione le proprie forze al servizio della città, creando spazi di promozione sociale e che consentano allo stesso tempo di illustrare le proprie attività e spiegare la propria linea di azione, contribuendo alla necessaria ‘crescita culturale’ della piazza per l’assimilazione concreta di un nuovo modo di rapportarsi con il proprio club.