Le organizzazioni di tifosi hanno diversi modi per sviluppare un processo di dialogo e esercitare la loro influenza nei confronti dei propri club di riferimento. Non esiste una strada giusta universale per tutte le organizzazioni, ma ogni realtà deve valutare la propria posizione, la fase storica che attraversa il club, l’apertura o chiusura da parte della società sportiva e la forza interna dell’organizzazione di poter incidere e assumersi particolari responsabilità.

Per sviluppare la propria influenza sul club un’associazione di tifosi non necessariamente deve acquistare quote/azioni della società, se bene organizzata e rappresentativa della base può sviluppare tutta una serie di iniziative volte a portare all’attenzione del club le istanze che provengono dalla base(qui:Forme di relazione e dialogo tra club e tifosi). Il vero impatto della partecipazione attiva dei tifosi si sviluppa, come dimostrano ampiamente le realtà sportive tedesche, in una maggiore partecipazione agli eventi sportivi(stadi pieni e indotto del matchday) a prescindere dall’andamento sportivo del club, maggiore impatto sui ricavi del merchandising, un miglioramento dell’impatto sul territorio che si genera orientando la gestione del club secondo le indicazioni/esigenze della base del tifo, un maggiore potere contrattuale del club nei confronti degli sponsor, responsabilizzare il tifoso rispetto alla complessità gestionale di una società, mitigare le conflittualità tra tifo e società e con le altre tifoserie.

L’ingresso in società dovrebbe avvenire in modo graduale e dopo un percorso di confronto nel quale tifosi e società trovano una linea comune di cooperazione, le risorse versate dovrebbero essere indirizzate verso specifici progetti volti al miglioramento delle relazioni club/tifosi e in generale a migliorare la sostenibilità a lungo termine(qui:Tifosi e partecipazione popolare: organizzazione, finalità, strumenti e filosofia). La partecipazione al capitale sociale va valutata attentamente, sopratutto se con quote di minoranza, tenendo presente la consuetudine nel contesto italiano a continui aumenti di capitale che ‘costringono’ l’associazione a un impegno economico costante per non vedersi diluire la quota, e eventuali diritti. Così come va valutata attentamente l’adesione a forme di raccolte fondi(fundraising, crowdfunding ecc…) se non danno alcun diritto ne potere di influenza rilevante nella governance della società sportiva ma si rivelano dei meri espedienti per drenare risorse dalle tasche dei tifosi(Tifosi e Partecipazione attiva: le differenze tra partecipazione popolare / azionariato popolare / azionariato diffuso / crowdfunding dei tifosi).

Si possono inoltre sviluppare dei percorsi di cooperazione con l’imprenditoria locale che in diversi contesti hanno dato prova di un positivo impatto nella gestione a lungo termine delle società(qui:Tifosi e partecipazione popolare: la cooperazione tra associazioni di tifosi e imprenditori per un passaggio graduale verso la fanownership).

Supporters in Campo in tale ambito ha elaborato un breve presentazione che illustra le vie che si pongono davanti il percorso di un’associazione di tifosi per sviluppare a diversi livelli il proprio potere di influenza nei confronti di un club sportivo, identificando 7 alternative. Percorsi che non sono alternativi ma che altresì possono essere intrapresi a seconda del contesto in cui ci si trova, idealmente anche intraprendendo una strada che preveda una crescita graduale dell’influenza da esercitare nei confronti del proprio club.

Per approfondire:

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