Tifosi e partecipazione popolare: la cooperazione tra la Foundation of Hearts e imprenditori per un passaggio graduale verso la fanownership dell’Heart of Midlothian FC
L’Heart of Midlothian FC ha attraversato diversi momenti difficili nel corso degli ultimi 25 anni entrando in un circolo di cambi di proprietà, illusioni e dissesti economici che ne hanno messo a rischio in diverse occasioni l’esistenza. I primi problemi alla fine degli anni ’90 dove per perseguire i successi sul campo ha vissuto un periodo di spese elevate per mantenere alto il livello del club, allora gestito da due business man locali. Le perdite eccessive accumulate nel corso del tempo hanno condotto ad una prima crisi societaria nei primi anni 2000 in cui il club rischiò, per l’eccessivo indebitamento, di dover vendere il proprio stadio(Tynecastle Park). Schiacciato dai debito il club venne ceduto nel 2005 a un investitore lituano, diventando di fatto proprietà della banca che questo gestiva.
Nonostante il cambio di proprietà la politica di eccessiva spesa proseguì, fattore che spinse nel 2010 alla nascita della Foundation of Hearts(FoH) sulla scia del malcontento determinato da una gestione poco sostenibile. Al tempo della sua costituzione era composta prevalentemente da imprenditori locali legati dalla passione per l’Heart of Midlothian FC, uniti dalla volontà di recuperare il club dalla proprietà straniera in quanto timorosi di vederlo scomparire. Preoccupazioni che si rivelarono concrete, il club finì di nuovo in cattive acque nel 2011 con il nuovo rischio di perdere lo stadio, messo in garanzia dei debiti dalla proprietà, per poi finire nell’estate del 2013 in amministrazione controllata. Fù allora che imprenditoria e tifosi elaborarono il piano di cooperazione per allestire il salvataggio del club. Tutti i maggiori gruppi organizzati di tifosi: Hearts supporters’ organisations – the Federation of Hearts Supporters Clubs, Heart of Midlothian Shareholders Association, Heart of Midlothian Supporters’ Trust, Hearts Youth Development Committee (HYDC), e Save Our Hearts si unirono alla FoH e elaborarono il piano per condurre il club sotto il controllo dei tifosi.
In una prima fase Ann Budge, tra i fondatori della FoH, rilevò da sola la maggioranza del club iniettando 2,5 milioni di sterline a titolo di prestito per garantire la continuità aziendale e provvedere alla ristrutturazione del debito consentendo l’uscita dall’amministrazione controllata nel 2014. L’operazione fu concordata con la FoH che a fronte dell’impegno della Budge si impegno a restituire le somme versate sulla base di un piano pluriennale con versamenti periodici e contemporaneamente a contribuire alla gestione corrente del club versando nel primo anno 1 milione di sterline nel club.
Il piano di raccolta fondi della FoH è basato su un programma di donazioni mensili(direct debits), con contributi che vanno dalle 10 sterline in sù, che consentono di raccogliere dai circa 9000 associati circa 1,7 milioni di sterline all’anno. Dall’allestimento del piano a oggi sono circa 16 i milioni raccolti, utilizzati per ripagare le risorse immesse dalla Budge e acquisire il club che dal 2021 è stato rilevato per il 75,1% dalla FoH con una spesa totale di circa 10 milioni di sterline. Di queste risorse 3 milioni investiti nell’ammodernamento della Main stand del Tynecastle Park. Completato il passaggio di proprietà le risorse che la FoH continua a raccogliere vengono destinate al sostentamento di specifiche aree del club, principalmente: settore giovanile, strutture sportive, attività sul territorio, investimenti di ammodernamento/sviluppo dello stadio.
Nella fase di transizione verso la proprietà dei tifosi la base locale è stata coinvolta nell’articolata definizione della struttura di controllo del club da parte della FoH attraverso una serie di incontri pubblici in cui si sono raccolti i feedback dei supporters al fine di elaborare un’organizzazione interna che avesse il più largo consenso possibile. Oltre alla definizione degli amministratori del club come diretta espressione del volere della base, tra i punti centrali della struttura di governance emersa da questa consultazione pubblica ci sono: l’attribuzione di poteri speciali per la Foundation of Hearts che avrà l’ultima parola sul destino di quattro aspetti chiave del club: lo stadio Tynecastle Park, nome e stemma, e la presenza della FOH blindata all’interno della compagine azionaria della società. Per la cessione dello stadio, il cambio di denominazione e colori sociali la decisione finale sarà sempre dell’associazione che dovrà mettere ai voti le proposte con i propri membri, mentre per la cessione delle quote dei tifosi e l’uscita dalla società sarà necessario almeno il 90% dei voti. La struttura è stata così congegnata con lo scopo di evitare situazioni che, come nel 2013, possano mettere a rischio l’esistenza del club.
Un grande esempio di come con pianificazione e collaborazione tra mondo dell’imprenditoria e associazioni di tifosi si possano creare le condizioni ideali per sviluppare un vero processo di coinvolgimento attivo dei supporters all’interno di una società sportiva e condurla su binari sostenibili attraverso l’impegno di un’intera comunità.
Heart of Midlothian: By the fans, for the fans
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