Intervista all’associazione Fans1919: ‘I tifosi sono i custodi della storia, della tradizione e dell’identità del club’
(Da: supporters-in-campo.it)In vista dell’incontro ‘Tifosi & calcio. Quale bilanciamento?’ dell’11 aprile a Salerno(qui dettagli) abbiamo fatto due chiacchiere con gli amici di Fans1919, associazione di tifosi della Salernitana nata lo scorso anno per promuovere un percorso di partecipazione attiva e di responsabilizzazione della fanbase.
Il loro sito: https://www.fans1919.it/
Facebook: https://www.facebook.com/org.fans.1919
Instagram: https://www.instagram.com/fans1919__/
‘I tifosi sono i custodi della storia, della tradizione e dell’identità del club’
Le problematiche del calcio italiano sono tante, tra fallimenti, mancate iscrizioni, gestioni approssimative e lontane dalle comunità locali fino a arrivare alla visione distorta del tifoso/cliente. Perché secondo voi in questa fase storica i supporters e il loro coinvolgimento nella vita dei club possono essere una valida risposta per migliorare il nostro sport preferito?
Il coinvolgimento attivo dei supporters promuove un modello di tifo basato sulla passione, sull’appartenenza e sul senso di comunità, contrastando certamente la visione distorta del tifoso come semplice “cliente” da fidelizzare attraverso logiche di marketing spesso superficiali e distanti dai veri valori dello sport. A ben veder, infatti, tale coinvolgimento può rappresentare una risposta significativa perché può dare stabilità ai clubs, rafforzando il radicamento territoriale degli stessi, rispetto ad investitori esterni talvolta distanti e con interessi non sempre allineati con il bene del club e delle relativa comunità nel lungo termine.
Da dove parte l’avventura di Fans1919 e perché nasce la vostra realtà? Quali le tappe più importanti?
L’avventura di FANS 1919 nasce dallo studio dei modelli virtuosi di clubs con forte partecipazione popolare (come il modello tedesco del “50+1” o i Supporters’ Trust in Inghilterra) che si sono evoluti in Europa e che hanno dimostrato di poter coniugare stabilità finanziaria, radicamento territoriale e successo sportivo, sempre mantenendo un forte legame con i propri tifosi. In tal senso, abbiamo pensato che in una città della dimensione di Salerno, peraltro del sud, ancor più che nelle grandi metropoli che facilmente possono attirare capitali, tale processo di coinvolgimento dei tifosi sia quello che maggiormente possa garantire gli obiettivi predetti.
Il vostro progetto punta a coinvolgere il maggior numero di appassionati possibile per avere una voce rilevante nelle questioni chiave che coinvolgono il club. Come è stato sviluppato finora e come pensate di ampliarlo?
I tifosi sono i custodi della storia, della tradizione e dell’identità del club. Un loro maggiore coinvolgimento può contribuire a preservare questi valori, spesso messi a rischio da gestioni puramente orientate al profitto e con scarsa sensibilità verso la cultura sportiva locale. Fin dall’inizio abbiamo immaginato diverse iniziative, quali una forte ed assidua presenza sui social networks, ma anche incontri sul territorio in punti strategici o storici della città (quali esercizi commerciali storicamente noti e molto frequentati, soprattutto dai giovani) in cui poter spiegare fisicamente e nella maniera più semplice possibile la nostra visione, le nostre idee ed i nostri principi.
Quale è la vostra visione del vostro ruolo? E quale Salernitana immaginate per far si che associazione, club e città sviluppino un legame unico?
Un tifo genuino e appassionato, basato sull’amore per la maglia e sul senso di appartenenza, può creare un ambiente più positivo e stimolante sia per la squadra che per gli spettatori, allontanando fenomeni di violenza e intolleranza spesso legati a una visione più consumistica e conflittuale del tifo. Per questo riteniamo che un coinvolgimento strutturato dei tifosi può favorire certamente un dialogo più aperto e costruttivo con la società, la dirigenza e i giocatori, portando a decisioni più condivise e a una maggiore comprensione delle esigenze di tutte le parti in causa. Peraltro, la nostra visione non è limitata alla sola US Salernitana 1919, ma è aperta anche alle altre discipline sportive ed alle associazioni che le praticano nel territorio salernitano, auspicando la creazione di forme di collaborazione sempre più intense tra il club calcistico di riferimento della nostra comunità e tali realtà sportive ulteriori rispetto al calcio, con reciproci vantaggi in termini di reputazione e visibilità rispetto ad una platea più ampia di spettatori/sostenitori.
Quali sono le difficoltà che avete incontrato nello sviluppo delle vostre attività o di diffusione delle vostre idee? Di che tenore sono le relazioni finora sviluppate con il territorio, il club e le istituzioni locali?
Le difficoltà sono ovviamente legate alla complessità di tali iniziative ed alla relativa novità delle stesse nell’ambito italiano. Sarà dunque necessario, attraverso ripetute iniziative, provare a creare una cultura sportiva e di reale coinvolgimento dei sostenitori, al fine di far sì che sia il club calcistico di riferimento, sia le istituzioni locali collaborino appieno e favoriscano tale iniziativa, comprendendo che in tal modo si può portare un beneficio alla comunità locale ed alle giovani generazioni.
Quali sono state le ultime attività e quali saranno le prossime iniziative dedicate ai tifosi che avete in programma?
Come anticipato, tra le iniziative ci sono stati vari incontri sul territorio, ad esempio, anche la premiazione di un contest fotografico, organizzato tramite i social networks, nel quale i tifosi erano invitati a scattare e ad inviarci fotografie che rappresentassero genuinamente la passione che Salerno nutre per la propria squadra cittadina di riferimento.
Da ultimo basti ricordare l’ultima iniziativa organizzata dall’Associazione, volta a condividere l’identità di momenti storici in cui la memoria di un evento risalente quale la promozione in serie b nel vecchio Stadio e la successiva retrocessione, con la testimonianza di un giocatore dell’epoca, sia capace di tenere insieme vecchie e nuove generazioni, di padre in figlio, sotto il segno simbolico del cavalluccio.Tra le prossime iniziative, oltre all’evento formativo di venerdì 11 aprile prossimo, potrebbero esserci iniziative mirate a favorire la partecipazione dei più giovani, anche della provincia, all’evento partita, al fine di aumentare e rafforzare anche per il futuro la passione per il nostro colore.
Siete tra i più recenti aderenti al network di Supporters in Campo, il nostro, come ripetiamo spesso, è un forum permanente dove ci si confronta, si impara gli uni dagli altri e ci si aiuta su molteplici aspetti della vita associativa come anche nelle relazioni con club e mondo istituzionale. Cosa vi ha spinto a questo passaggio. Cosa vi aspettate di cogliere da questo nuovo percorso comune e quale tipo di esperienza pensate riuscirete a portare nel network?
Il network SINC, che peraltro abbiamo conosciuto fin dalla prima ora, rappresenta appunto una importante opportunità per sviluppare concetti, condividere ed imparare buone pratiche, come del resto avvenuto nell’interessante Workshop tenutosi al CTF FIGC di Coverciano a dicembre scorso, nel corso del quale tifosi di diverse città italiane, nello spirito sportivo più puro, hanno con piacere raccontato le loro esperienze sul territorio.
Democrazia, inclusività, partecipazione attiva e vocazione sociale, sono le parole d’ordine che ci accomunano. Perché è importante che sia presente nel vostro contesto un’associazione come la vostra e se, secondo voi, è importante che nel panorama nazionale siano sempre più numerose queste iniziative?
Le associazioni di tifosi possono diventare attori importanti nel tessuto sociale locale, promuovendo iniziative di solidarietà, di inclusione sociale e di educazione ai valori dello sport, rafforzando il ruolo positivo che il calcio può avere nella comunità.
C’è un particolare pensiero o riflessione che volete condividere sia con la vostra base di riferimento ma anche in generale verso il mondo dei tifosi? E’ il momento secondo voi che nell’ambito del mondo del tifo tutti facciano un passo in avanti e si trovino nuove strade per sviluppare relazioni costruttive e strutturate tra tifo, club e istituzioni?
In una fase storica complessa per il calcio italiano, dove le fragilità strutturali e gestionali sono evidenti, i supporters, con la loro passione, il loro attaccamento e la loro capacità di organizzarsi, possono rappresentare una risorsa fondamentale per costruire un futuro più sostenibile, radicato e autentico per il nostro sport preferito. Un maggiore coinvolgimento non è solo auspicabile, ma potrebbe essere una delle chiavi per invertire la rotta e riportare il calcio italiano al centro delle proprie comunità.
Quali credete siano le sfide future per l’intero movimento, dove sta riuscendo ad incidere la voce dei tifosi e dove invece è necessario secondo voi intervenire per migliorare il nostro apporto al calcio?
Un coinvolgimento attivo dei tifosi, oltre a dare importanza alla componente essenziale del mondo del calcio e sulla quale tale mondo si regge, può, qualora i clubs calcistici italiani se ne rendano finalmente conto, oltre ad avere ricadute positive sulle comunità di riferimento, anche generare più entrate patrimoniali, attraverso abbonamenti, merchandising, iniziative di crowdfunding e altre forme di sostegno diretto, diversificando le fonti di finanziamento del club e rendendolo meno vulnerabile a crisi economiche o a cambi di proprietà destabilizzanti.
Per maggiori informazioni su Supporters in Campo, le prossime iniziative e per conoscere meglio e unirsi alla rete di SinC potete contattarci alla mail consiglio@supporters-in-campo.it o attraverso i canali social Facebook e Twitter dell’associazione.
