Come raccontato in Tifosi e partecipazione popolare: la cooperazione tra associazioni di tifosi e imprenditori per un passaggio graduale verso la fanownership la Scozia è un Paese dove la partecipazione attiva dei tifosi nelle società sportive ha raggiunto un livello di sviluppo molto interessante. Dopo i percorsi di Hearts, Motherwell e St. Mirren, oggi è il turno dell’approfondimento sul Falkirk FC che ha realizzato, partendo dal 2019, una interessante struttura di proprietà che vede i tifosi come maggiore singolo azionista del club con il 25% delle quote attraverso la Falkirk Supporters’ Society.

A differenza degli altri club di proprietà dei tifosi dove un’associazione/cooperativa detiene la maggioranza assoluta, al Falkirk FC si è scelto un modello che cerca di trovare un bilanciamento tra piccoli, medi e grandi investitori tifosi. Di fatto il club è gestito da un azionariato diffuso, creatosi nel 1998 a seguito di un primo salvataggio della società con l’intervento di investitori locali e una colletta non organizzata dei tifosi, con limiti alla concentrazione di azioni in un unico soggetto che può detenere al massimo il 6,25% delle azioni, tutti tifosi del club e appartenenti alla fanbase e alla piccola e media imprenditoria locale.

Il club poggia quindi su ‘tre colonne’ i piccoli azionisti, molti dei quali fanno parte della Falkirk Supporters’ Society o danno alla cooperativa le deleghe di voto, i medi azionisti che hanno investito dalle 5000 alle 100000 sterline(soprannominati Patrons, nome ufficiale Bairns Bussiness Club) e i grandi azionisti già presenti in società.

Il percorso: tra il 2019 e 2020 gli azionisti di riferimento del club, il Major Shareholders Group(MSG) che deteneva il 62% del club lancia l’idea di creare una struttura di proprietà che consentisse a tutti i tifosi, più o meno facoltosi, di investire nel club per iniziare un percorso di coinvolgimento della comunità nelle sorti della società scozzese. Il Falkirk FC al tempo navigava in cattive acque sia a livello economico che in termini di risultati sportivi.

Viene quindi lanciato un aumento di capitale da 800.000 sterline, raddoppiando il capitale sociale iniziale. Major Shareholders Group(MSG), gruppo di imprenditori facoltosi che nel 1998 avevano salvato il club con l’aiuto dei tifosi, vedono diluita la propria quota e entrano nel capitale i piccoli azionisti e i medi investitori tifosi che sottoscrivono l’intera emissione che rimane aperta fino all’inizio del 2021.

La ripartizione attuale è la seguente:

  • Grandi azionisti 39.3%, con l’ex-MSG con il 23.1%
  • Medi investitori(Patrons) 26.1%, con il Bairns Bussiness Club al 21.6%
  • Piccoli azionisti 34.6%, con la Falkirk Supporters’ Society al 25.0%

Di fatto i tifosi con il 60.7% controllano la società. I tre gruppi rilevanti ex-MSG, il Bairns Bussiness Club e la Falkirk Supporters’ Society sono i gruppi di riferimento e eleggono ciascuno 2 componenti del Consiglio di amministrazione della società. I consiglieri sono in tutto 6, numero pari per seguire la filosofia dietro questa operazione: nessun gruppo deve poter imporre la propria visione, l’intera gestione della società deve seguire un’idea di confronto e di scelte condivise da tutte le anime del club.

Un aspetto interessante dell’acquisizione delle quote da parte della Falkirk Supporters’ Society è stato il supporto della Fan Bank, un’iniziativa governativa gestita dal Ministero dello Sport scozzese che mette a disposizione una linea di finanziamento a tasso agevolato per le iniziative dei tifosi che prevedono l’ingresso degli stessi in società. Ogni anno la Fan Bank ha a disposizione 500000 sterline per supportare queste iniziative, previa analisi approfondita dell’operazione e della sostenibilità della stessa. Nel caso in questione la Falkirk Supporters’ Society ha ottenuto un finanziamento di 350.000 sterline restituibile in 20 anni.

La Falkirk Supporters’ Society(è una Community Benefit Society, CBS, equivalente della forma cooperativa italiana, qui dettagli) conta circa 1100 aderenti che eleggono democraticamente i propri rappresentanti e contribuisce annualmente alla gestione economica e operativa del club. Inoltre in virtù di patti parasociali la quota detenuta dai tifosi non potrà essere diluita in caso di futuri aumenti di capitale e incorpora speciali poteri di veto su alcune operazioni.

Il Bairns Bussiness Club invece, una volta risanata la situazione societaria ha dato vita a un programma di supporto delle giovanili del club con lo schema di contribuzione “Academy Patrons” con cui i componenti, ma anche semplici tifosi, possono contribuire a un fondo dedicato allo sviluppo dell’intero settore.

In conclusione quella allestita al Falkirk FC è un’interessante e articolata soluzione di ripartizione del capitale che cerca di trovare un equilibrio tra le diverse forme di investimento che il territorio offre, lasciando sempre la porta aperta a nuovi potenziali investitori che però devono passare al vaglio di ‘conformità’ da parte dei tifosi, con la consapevolezza di dover cooperare con tutte le anime della società per il bene del club. Un altro interessante esempio di come tifosi e tessuto imprenditoriale del territorio possono cooperare coinvolgendo l’intera fanbase di un club con un progetto a lungo termine.

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