Tifosi e partecipazione popolare: utilità, benefici e risultati di un percorso di partecipazione attiva
Dare vita a una associazione tifosi dovrebbe essere un passaggio da percorre a prescindere dalla situazione del proprio club di riferimento. Nel contesto italiano, sebbene nell’ultimo decennio ci sia stata una interessante evoluzione(oltre 40 realtà attive e decine e decine di club di calcio popolare), la tendenza è quella di attivarsi solo dopo l’ennesimo fallimento o mancata iscrizione. Meglio tardi che mai, potremmo affermare, ma spesso in molti contesti si potrebbero prevenire disastri sportivi e sociali impegnandosi fin dall’emergere dei primi segnali di difficoltà. Lo hanno ben compreso in UK, ad esempio, dove tutti i club dalla Premier in giù hanno dato vita a una associazione di tifosi(in UK chiamati Supporters’ Trust, oltre 160 con circa 50 club di proprietà dei tifosi) che in molti contesti, dopo magari anni di semplice attività sul territorio, si sono ritrovati protagonisti di grandi salvataggi o di acquisizioni importanti.
Come orientarsi e organizzarsi quindi? Perché farlo? Quali benefici e quali risultati si possono raggiungere?
Spesso purtroppo, complice un’informazione molto superficiale in materia e l’uso di termini inappropriati, la partecipazione attiva dei tifosi viene percepita come mero sostentamento economico della società sportiva, e così le vere potenzialità del coinvolgimento attivo dei tifosi nella governance dei club si esauriscono in estemporanee raccolte fondi in cui il tifoso viene indotto singolarmente all’acquisto di quote/azioni del club senza che poi abbia un reale peso nell’indirizzo della gestione. Non solo, spesso le risorse raccolte vengono impiegate senza la necessaria trasparenza nel loro utilizzo, se il tifoso deve contribuire economicamente alle sorti del proprio club sarebbe opportuno che fosse dichiarata a priori la destinazione di quanto raccolto, prediligendo interventi volti a dare maggiore solidità alla società sul medio/lungo periodo con investimenti in strutture per il settore giovanile o per la realizzazione di opere che negli anni possano generare ulteriori ricavi e, in generale, il tutto con opportune rendicontazioni periodiche su quanto realizzato(qui: Tifosi e partecipazione popolare: organizzazione, finalità, strumenti e filosofia).
Nella prassi invece si lanciano iniziative che ricadono nel grande calderone dell’ ”azionariato popolare” spesso condito da richiami a modelli esteri, tedesco e spagnolo su tutti, che però nulla hanno a che vedere con questa errata definizione, priva di un significato concreto, sopratutto se riferita al mondo sportivo come evidenziato qui: Tifosi e Partecipazione attiva: le differenze tra partecipazione popolare / azionariato popolare / azionariato diffuso / crowdfunding dei tifosi. Pur volendo dare un senso alla definizione di ”azionariato popolare”(ma non lo ha), dura a passare di moda, se la si interpreta per il suo significato più concreto si tratta di tifosi che acquistano singolarmente azioni del proprio club, ognuno con quote di piccolo taglio che conseguentemente non danno alcun potere di influenza: nulla di più lontano dai modelli europei dove i tifosi attraverso un’associazione/cooperativa invece acquistano collettivamente(caso inglese) o detengono(caso tedesco nella deroga del 50+1) le azioni della società o i club stessi sono direttamente conformati come associazioni di persone, quindi nessuna azione/quota da comprare ma una membership a cui si accede pagando un cifra annuale(Barcellona, Real Madrid, Osasuna o Athletic Bilbao nel professionismo per la Spagna, con la stragrande maggioranza dei club semi pro e dilettantistici, o il 95% delle realtà del calcio tedesco. Qui: Tifosi e partecipazione popolare: i modelli diffusi in Europa).
Come evidenziato ne I modelli di influenza dei tifosi. Le 7 vie per la partecipazione attiva(Doc) le vie alla partecipazione sono diverse e la scelta di un percorso dipende da molteplici variabili come l’apertura o meno della società di riferimento alla collaborazione con i tifosi, il livello di coinvolgimento a cui la base del tifo ambisce, il supporto del mondo istituzionale o le necessità impellenti che deve fronteggiare la realtà sportiva. In un percorso ideale l’associazione di tifosi comincia la sua attività con un ‘appoggio esterno’, come organo consultivo, e se si verificano le condizioni ideali si possono studiare passaggi ulteriori che aumentino il grado di influenza, anche formale, nella società. Non è infatti necessario che l’associazione acquisti quote/azioni del club di riferimento a meno che queste non determinino un’influenza concreta come la possibilità di nomina di uno o più consiglieri di amministrazione o dei diritti speciali nel gestione della società(es. Golden Share), e a ogni modo va sempre tenuta mente la possibilità di diluizione della propria quota nel corso del tempo a causa dei continui aumenti di capitale che rappresentano la consuetudine nel calcio italiano.
Il vero impatto della partecipazione attiva dei tifosi, come dimostrano ampiamente le realtà sportive tedesche, si sviluppa non necessariamente solo sul lato economico(es. raccolte fondi che sono interventi ‘una tantum’ spesso non risolutivi), ma in tutta una serie di benefici diretti e indiretti che hanno come conseguenza anche un impatto sulle casse del club nel corso del tempo e sono il risultato diretto del processo di crescita culturale e di responsabilizzazione innescato dalla partecipazione attiva e sono riassumibili in:
– maggiore partecipazione agli eventi sportivi(stadi pieni e indotto del matchday) a prescindere dall’andamento sportivo del club,
– maggiore impatto sui ricavi del merchandising: un tifoso parte di un progetto di partecipazione che trova nel club una sponda con cui lavorare sarà più incentiva a sostenerlo acquistando materiale prodotto dalla società,
– un miglioramento dell’impatto sul territorio che si genera orientando la gestione del club secondo le indicazioni/esigenze della base del tifo,
– maggiore potere contrattuale del club nei confronti degli sponsor,
– responsabilizzazione il tifoso rispetto alla complessità gestionale di una società,
– mitigare le conflittualità tra tifo e società e con le altre tifoserie,
– favorisce la realizzazione di momenti di confronto sulle più rilevanti tematiche sociali che possono trovare nel club e nello sport in generale terreno fertile per la loro discussione e veicolo per la loro promozione,
– la presenza di un’associazione attiva che svolge opera di controllo sulla gestione riduce la possibilità che da parte del club si pongano in essere attività opache o illegali. In questo modo l’associazione funge da garante per sponsor e potenziali investitori,
– l’orientamento verso la sostenibilità sul lungo termine dell’associazione può influenzare le politiche di sviluppo della società spingendole verso una pianificazione pluriennale e una sua strutturazione più solida,
– l’associazione può essere partner naturale del club nella definizione delle strategie di marketing, sopratutto in presenza di proprietà che non appartengono al territorio, la base del tifo può svolgere un’opera di orientamento del management e favorire la comprensione delle dinamiche locali
– l’associazione può essere un mediatore tra club e amministrazione pubblica locale e nei confronti nel tessuto imprenditoriale(dove si possono trovare soluzioni per: Tifosi e partecipazione popolare: la cooperazione tra associazioni di tifosi e imprenditori per un passaggio graduale verso la fanownership)
Il successo di un’associazione di tifosi passa principalmente dalla capacità di essere rappresentativa della base, dalla spinta dal ‘basso’, come evidenziato qui: Tifosi e partecipazione popolare: la spinta ‘dal basso’ per costruire un percorso di partecipazione attiva dei tifosi, e dal muoversi cercando di rappresentare al meglio la volontà dell’intera tifoseria. Per questo è fondamentale il lavoro sul territorio e il confronto continuo con tutte le anime del tifo in modo da cogliere le giuste indicazioni da tradurre in azioni concrete di sensibilizzazione della società di riferimento. Confronto che serve a alimentare la giusta presa di coscienza della situazione del club, a favorire il dialogo per determinare scelte il più ampiamente condivise, fattori che concorrono a sviluppare un processo di responsabilizzazione del tifoso(qui Partecipazione attiva e costruttiva: Forme di relazione e dialogo tra club e tifosi). In questa fase è quindi necessario che l’associazione costruisca il suo percorso all’interno del territorio coinvolgendo le diverse sensibilità del mondo del tifo: singoli tifosi, club di tifosi, coordinamenti locali e gruppi organizzati. Ognuno di essi è rappresentativo di una serie di esigenze e di differenti sensibilità sui temi che riguardano i tifosi e il compito dell’associazione, che deve calarsi nel contesto rispettando le diversità e i ruoli, proponendosi come elemento complementare dalla base del tifo, è quello di mediare e sintetizzare in un’unica voce le istanze costruttive che arrivano dagli associati.
L’influenza e la collaborazione con la società di riferimento dovrebbero crescere parallelamente alla crescita dell’associazione in termini di numeri di partecipanti(rappresentatività) e all’effettiva organizzazione interna che deve essere tale da sostenere le necessarie attività di supporto al proprio eventuale rappresentate all’interno dei quadri dirigenziali come anche il necessario filo continuo di comunicazione tra rappresentante dei tifosi e base(qui Costruire partecipazione attraverso un’associazione di tifosi). Entro un certo limite il rappresentante dovrebbe essere il portavoce delle istanze più rilevanti provenienti della base, raccogliere i feedback che vengono dai tifosi(e per questo è necessaria una profonda organizzazione) e portarli all’attenzione del management. Il rappresentante dei tifosi non necessariamente deve essere espressione del gruppo direttivo eletto ma anche scelto, attraverso un avallo democratico, tra figure professionali, ad esempio attraverso la proposta da parte del consiglio direttivo e la ratifica da parte degli associati. Questo consente di affidare a parsone capaci il compito delicato di interfacciarsi al meglio con il CdA.
Nonostante la giovane cultura sul tema e il quasi assente supporto del mondo istituzionale se non in rari casi, con la situazione che sta cambiando con negli ultimi anni grazie a diversi programmi condivisi tra il coordinamento nazionale delle associazioni di tifosi, Supporters in Campo, e le leghe dal calcio italiano e la FIGC(Link):
- “Improving Football Governance through Supporter Involvement and Community Ownership” https://www.uefa.com/MultimediaFiles/Download/uefaorg/Corepartnership/02/60/10/0 8/2601008_DOWNLOAD.pdf
- “Progetto SLO Serie A”
- “Clubs and supporters for better governance in football” https://www.uefa.com/MultimediaFiles/Download/uefaorg/Corepartnership/02/60/10/07/2601007_DOWNLOAD.pdf
- “Fans Matter!”https://www.figc.it/it/federazione/iniziative-ed-eventi-istituzionali/progetti-europei/erasmus-fans-matter/
- ‘Il calcio è della gente’ in quel di Coverciano. Workshop ‘Community Leadership’, 9 dicembre 2024
Cosa si è raggiunto finora nel nostro Paese(per maggiori dettagli è possibile contattare Supporters in Campo qui):
– Salvataggio del club dal fallimento: l’associazione di tifosi ha preso parte attiva nel tentativo di salvataggio del club attraverso raccolte fondi e campagne di sensibilizzazione; in molti casi, si è relazionato con l’amministrazione pubblica e con il tessuto imprenditoriale e ha rivestito un ruolo di intermediazione delle istanze dei tifosi(alcuni esempi Orgoglio Amaranto, Arezzo; ‘Il Fasano siamo Noi’ US Fasano).
– Rifondazione del club: l’associazione è stata protagonista nel processo di rifondazione della società sportiva dopo il fallimento, in genere dopo aver partecipato al tentativo di salvataggio; in questi casi ha assunto il controllo totale del club o una quota di minoranza, stabilendo un percorso di cooperazione con le nuove proprietà(alcuni esempi Aps Taras, Taranto FC, Barletta Club ”i Biancorossi, Barletta; ‘Il Fasano siamo Noi’ proprietario dell’US Fasano, Noi siamo il Derthona proprietario del FBC Derthona).
– Acquisizione del marchio e della denominazione sociale: nell’ambito delle procedure fallimentari diverse associazioni hanno acquisito all’asta marchio e denominazioni del club concedendoli in comodato d’uso gratuito alle realtà sportive che lo hanno rifondato con nuova matricola FIGC, esercitando una forma di controllo all’ingresso delle nuove proprietà; in alcuni casi si è deciso per statuto di sottoporre le eventuali modifiche di marchi e denominazioni al vaglio dell’associazione o poteri di veto nella modifica(alcuni esempi Aps Taras, Taranto FC, Lucca United, Lucchese).
– Cooperazione nella gestione: alcune associazioni hanno stabilito un legame duraturo e costruttivo di cooperazione con il club, attraverso il dialogo e l’instaurazione di un rapporto di fiducia, pur senza che si verificasse l’ingresso ufficiale in società; in questi casi le associazioni hanno dato vita ad attività condivise con il club, gestendo, per esempio, il settore giovanile(alcuni esempi Aps Taras, Taranto; Ass. Noi Samb, Sambenedettese; Fondazione SEF Torres,Sassari).
– Partecipazione con quote di minoranza(alcuni esempi del passato Amici del Rimini, Coop Modena Sport Club, MyRoma)
– Gruppo di controllo esterno: realtà che non hanno impegno diretto nella società ma che o cooperano di sinergia con essa o svolgono un controllo sulla sostenibilità a lungo termine della stessa(alcuni esempi Verona col Cuore; Orgoglio Imolese; Millenovecentoquattro, Siena; Fans 1919, Salernitana; Palermo Supporters Trust; Magico Padova; Passione Giallorossa, Massafra; Passione Lecce)
– Creazione di realtà sportive alternative(cosiddetto ‘calcio popolare’) complementari al club storico locale nate non per antagonismo ma per ritrovare, sopratutto sugli spalti, luoghi dove vivere socialità e aggregazione(alcuni esempi Cava United FC, Cava de’ Tirreni; Centro Storico Lebowski, Firenze; Ideale Bari; Brutium Cosenza; SanPrecario Padova; Atletico San Lorenzo, Roma; Quarto 2012, Napoli; Palermo Calcio Popolare; St. Ambrouse FC, Milano)
Per approfondire:
- Lo spirito e i principi fondanti dell’attività associativa
- Costruire partecipazione attraverso un’associazione di tifosi
- I modelli di influenza dei tifosi. Le 7 vie per la partecipazione attiva(Doc)
- A chi rivolgersi per informazioni sulla partecipazione popolare e/o per dare vita a una associazione di tifosi: Supporters in Campo: la rete italiana delle associazioni di tifosi e dei Community Club
